Le emissioni del cogeneratore di un impianto a biogas rappresentano l’elemento ambientale più critico di questi impianti. Occorre, quindi, conoscere bene la normativa e controllare con attenzione il rispetto di tutti i parametri emissivi.
Il rispetto dei limiti emissivi non può mai essere dato per scontato, anche in motori che teoricamente garantiscono le soglie emissive, in quanto la qualità dei fumi di scarico è sempre funzione dello stato di manutenzione del motore e dei sistemi si trattamento e dipende dalla qualità del biogas impiegato. I limiti di emissione che devono essere rispettati dai cogeneratori a biogas sono imposti dall’allegato alla parte V del D.Lgs. 152/2006 (dall’Allegato IX – sezione 3) in quanto essi rientrano, ai sensi dell’art. 272 del D.Lgs. 152/2006, fra gli impianti in deroga.
Il COT (Carbonio Organico Totale) è un importante indicatore della qualità dei fumi del cogeneratore e rappresenta la somma di tutto il carbonio organico presente. Il carbonio organico rappresenta una delle principali fonti di inquinamento odorigeno ed alcuni composti organici di carbonio possono avere significativi effetti negativi dal punto di vista ambientale.
Nei motori biogas una quota molto rilevante del COT è costituita da metano incombusto. Il COT viene normalmente distinto in:
- MCOT : COT metanico
- NMCOT : COT non metanico
Mentre il COT non metanico è un vero inquinante e va quindi tenuto sotto controllo, il metano non viene considerato un inquinate in quanto è una molecola prodotta in natura, ma è un forte gas serra. Per questo le Provincie tendono, in ogni caso, a volerne contenere le emissioni.
Il limite di COT imposto dal D.Lgs. 152/06 era frutto di una interpretazione dubbia, dibattuta in varie regioni italiane. Recenti prese di posizione del Ministero dell’Ambiente e del TAR Piemonte hanno, però, fugato i dubbi, chiarendo che il limite di COT doveva essere inteso sui COT totali inclusa la frazione metanica. In effetti una interpretazione letterale della legge non si prestava a discussioni: il limite è sui COT era quindi sul carbonio organico totale.
Con l’approvazione del DM 18 Maggio 2016 (GU 30/6/2016) è stato stabilito un limite di 100 mg/Nmc riferito alla sola frazione metanica, chiudendo, una diatriba durata anni.
- Nota Ministero dell’Ambiente 17/10/2012
- Sentenza TAR Piemonte del 9/10/2013
- Sentenza CdS del 2/7/2014
- Sentenza TAR Brescia del 14/7/2015
- Schema di Decreto COT
- Parere del Consiglio di Stato sul Decreto COT del 10/7/2015
- DM 18 Maggio 2016 (GU 30/6/2016) Decreto COT
Gli NOx sono inquinanti insidiosi e molto seguiti dalle Autorità competenti in quanto oggetto di frequenti superamenti nell’areale della Pianura Padana, con conseguenti preoccupazioni da parte dell’opinione pubblica per possibili conseguenze negative sulla salute.
Il limite imposto per il biogas è di 500 mg/Nm3 riferito al fumo secco ed al 5% di O2.
Tale limite può essere rispettato dai cogeneratori moderni, anche se è necessario mantenere e regolare il motore in modo corretto per evitare rischi.
I cogeneratori di vecchia generazione o alcuni cogeneratori progettati per il mercato tedesco non sono in grado di rispettare i limiti se non con accorgimenti particolari e penalizzando molto il rendimento elettrico.
Il limite sugli NOx è insidioso. Il suo rispetto non può essere dato per scontato su nessun motore e per questo motivo tale parametro va monitorato con frequenza.
In caso di difficoltà nel mantenimento del limite o di richieste più rigorose di quelle di legge da parte delle prescrizioni autorizzative occorre prevedere l’installazione di presidi di contenimento quali ad esempio i catalizzatori ad urea (SCR). Tali sistemi sono costosi da installare, gestire e presentano una manutenzione delicata. E’ bene, quindi, optare per motori in grado di rispettare in modo nativo limiti molto rigidi in termini di NOx.