Digestato rifiuto: la parola fine?

Questa mattina si è tenuta in Regione una riunione tecnica alla quale  il CMA ha partecipato per analizzare ed eventualmente avallare la bozza regionale di DGR in materia di digestato.

Il testo era stato redatto dalla Regione, anche sulla base delle nostre proposte avanzate a Giugno e dando seguito alle forti pressioni esercitate dal CMA. La bozza regionale era soddisfacente ma conteneva alcune forti criticità da noi segnalate agli Assessori ed agli uffici.

Questa mattina la Regione ha di fatto accettato tutte le nostre osservazioni, peraltro condivise con le organizzazioni sindacali (Coldiretti e Confagricoltura) e da queste apertamente sostenute. La DGR sarà, quindi, approvata in tempi presumibilmente brevi e fornirà alle Province le seguenti indicazioni:

  • Il digestato, anche dove non si abbia la prevalenza (50% in peso) di reflui zootecnici è un sottoprodotto e non un rifiuto se l’impianto viene alimentato con prodotti agricoli e sottoprodotti agricoli ed agroindustriali (non rifiuti)
  • gli impianti che si trovano in queste condizioni e che abbiano ottenuto una autorizzazione per lo spandimento di rifiuti potranno chiedere la revoca dell’autorizzazione a rifiuto e spandere il digestato come sottoprodotto
  • gli impianti che non abbiano comunque la prevalenza a reflui dovranno segnalare alla Provincia che il loro digestato è classificato come sottoprodotto (se rispetta la dieta prevista e gli altri requisiti)
  • non ci saranno limiti sul quantitativo massimo di colture dedicate (silomais ecc) da impiegare, ferme restanti le diete autorizzate

La Regione ha anche recepito le nostre indicazioni sulla riduzione dei tempi di stoccaggio minimi (inizialmente proposti in 180 gg) ed ha ammesso la validità delle coperture a crosta naturale delle vasche.

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