Nella generalità degli impianti biogas, solo una piccola parte dell’energia termica prodotta viene utilizzata. Sono ancora pochi gli esempi virtuosi di valorizzazione del calore disponibile per fini produttivi.
Lo sfruttamento del calore prodotto dagli impianti rappresenta, però, un fattore chiave per la loro sostenibilità economica ed ambientale e proprio su questo aspetto insiste, infatti, la strategia 2024. Ad oggi lo sfruttamento medio del calore prodotto negli impianti non supera il 31% del totale (vedasi Capitolo sull’analisi ambientale).
L ‘inserimento nelle aziende agricole di attività, lavorazioni, processi che valorizzino in modo efficace sia il calore che l ‘energia elettrica prodotta dal biogas rappresenta un elemento di successo e di futura sostenibilità. Molte sono le opportunità che l ‘agricoltura può offrire in questo ambito, fra le quali spiccano le serre riscaldate per colture protette, le attività agroindustriali (caseifici, trasformazione alimentare, ecc), gli allevamenti specializzati (es. scrofaie, avicoli, ecc), l ‘essiccazione dei prodotti, le microalghe, gli insetti proteici, ecc.
Alcuni impianti del CMA hanno già intrapreso la strada della creazione di nuovi allevamenti sinergici con impianti biogas da gestire in soccida. La presenza di un impianto biogas consente di ottenere sinergie economiche legate alla valorizzazione del calore, degli effluenti zootecnici ed al risparmio di manodopera per effetto della gestione e supervisione congiunta dei siti, ma anche e soprattutto ambientali, con una forte riduzione di emissioni per un impianto abbinato ad un biogas rispetto ad analogo allevamento senza impianto abbinato(4).
La produzione di ortaggi o floricole in coltura protetta rappresenta un esempio classico di valorizzazione del termico. Si stanno infatti diffondendo gli esempi virtuosi in tal senso.
La produzione di microalghe presenta gli stessi vantaggi degli allevamenti, valorizzando il calore degli impianti, a pare avere ottime prospettive per il futuro. Le alghe sfruttano, inoltre, la CO2 prodotta e possono valorizzare anche i nutrienti presenti nel digestato, il tutto realizzando appieno il paradigma dell’economia circolare. La tecnologia per questi tipi di produzione algale risulta disponibile, anche se diverse soluzioni tecniche presentano differenti adattabilità ai contesti agricoli locali. Un discorso analogo può essere affrontato parlando di produzione di proteina o grassi da insetti (es. Hermetia illucens).
Una interessante prospettiva di integrazione delle filiere agricole nel contesto generale dell’economia circolare e della green economy è costituito dalla opportunità di produrre, tramite impianti biogas, importanti intermedi chimici utili nell’industria della chimica organica e dei nuovi materiali. Ricerche importanti in tal senso sono oggi condotte da diverse Università italiane fra le quali spicca il Politecnico di Milano.
Le principali azioni sono:
- Calore (serre, alghe, insetti, impianti agroalimentari, ecc)
- Autoconsumo elettrico (attività agricola agroalimentare, ecc)
- Digestato (uso agronomico, fertilizzanti, ecc)
- CO2 (alghe, serre, ecc)
- Produzione di intermedi chimici a valore aggiunto
- Biometano