Il biogas può bilanciare la rete elettrica nazionale
Le strategie nazionali in materia energetica spingono lo sviluppo di fonti elettriche quali l’eolico ed il fotovoltaico che, fra i vari pregi, hanno il difetto di essere poco programmabili e dipendenti dagli andamenti di luce e vento. Queste fonti generano, quindi, produzioni discontinue che, abbinate ad una domanda elettrica per sua natura variabile, creano uno sbilanciamento della rete nazionale.
Il biogas è una delle poche fonti rinnovabili che dispone di sistemi di accumulo (i gasometri per l’accumolo del biogas) potendo, quindi, variare la produzione elettrica in funzione delle esigenze della rete.
L’attuale sistema di incentivazione remunera l’impianto di biogas sulla base dell’energia prodotta nel limite di una potenza di targa del genset. Ciò significa che il produttore è fortemente incentivato a produrre energia in modo “piatto” e cioè a piena potenza per virtualmente 8.760 ore all’anno.
Questo approccio normativo ed interpretativo pone, purtroppo, suo malgrado, il sistema del biogas elettrico come una delle fonti rinnovabili problematiche per il bilanciamento della rete ove, al contrario, il biogas potrebbe svolgere un importantissimo ruolo di bilanciamento della rete stessa.
Un impianto biogas medio italiano dispone di gasometri (serbatoi di stoccaggio del biogas) per circa 2-3 ore di produzione. Ciò significa che l’impianto potrebbe modulare la produzione nelle ore del giorno, riducendo l’immissione ed accumulando gas in alcuni orari ed aumentando la produzione “svasando” biogas dai digestori in altri orari. In questo modo, ove le potenze erogate fossero gestite dalla rete in modo “smart” l’impianto a biogas potrebbe svolgere un importante ruolo di bilanciamento della rete stessa. La modulazione di un cogeneratore a biogas può, di norma, essere effettuata modulando fra il 50% e d il 100% della potenza, prevedendo, inoltre, la possibilità teorica di spegnere le macchine ed azzerare la produzione[1].
Considerando che la capacità gasometrica potrebbe agevolmente essere incrementata e sarebbe possibile introdurre anche modulazioni di carattere stagionale , ben si comprende che i servizi di flessibilità che il sistema biogas potrebbe offrire alla rete nazionale assumono una certa importanza. Un ruolo, questo, che il settore non può trascurare nell’ottica di una maggiore sostenibilità economica ed ambientale e che la rete nazionale non può più permettersi di ignorare.
Il CMA sta lavorando intensamente per giungere alla modifica dell’attuale sistema di regole nazionali che di fatto rendono difficile il funzionamento flessibile degli impianti, impedendo al sistema di offrire questo prezioso servizio di flessibilità che molti benefici potrebbe apportare agli utenti.
[1] Lo spegnimento e la ripartenza del motore possono creare problemi di riavvio, rendendo in alcuni casi sconsigliabile l’operazione.